Sartre e l'estenzialismo come umanismo

 Jean-Paul Sartre - Filosofia Contemporanea

Jean-Paul Sartre (1905–1980)

Vita e formazione

Jean-Paul Sartre nacque a Parigi il 21 giugno 1905. Rimase orfano di padre da piccolo e fu cresciuto dalla madre e dal nonno. Studiò al prestigioso liceo Henri-IV e poi all’École Normale Supérieure, dove si formò come filosofo. Qui conobbe Simone de Beauvoir, compagna di vita e pensiero, con cui mantenne un legame libero e duraturo.

Fu influenzato dal pensiero di Kant, Hegel, Husserl e Heidegger, soprattutto attraverso lo studio della fenomenologia e dell’ontologia.

 

Opere principali

Sartre è stato filosofo, romanziere, drammaturgo, saggista e attivista politico. Alcune delle sue opere più importanti sono:

Essere e nulla (L’Être et le Néant, 1943)

  • L’opera filosofica più importante.

  • Esplora la coscienza, la libertà, il nulla e l’angoscia.

  • L’essere umano non ha una “natura” fissa: deve crearsi da solo attraverso le sue scelte.

L’esistenzialismo è un umanismo (1946)

  • Saggio divulgativo in cui Sartre chiarisce il pensiero esistenzialista.

  • Celebre affermazione: “L’esistenza precede l’essenza” → prima esistiamo, poi decidiamo chi vogliamo essere.

La nausea (La Nausée, 1938)

  • Romanzo filosofico che descrive il senso di smarrimento e assurdità dell’esistenza attraverso il personaggio di Roquentin.

Le mosche, A porte chiuse, Il diavolo e il buon Dio

  • Opere teatrali che affrontano i temi della libertà, della colpa e della scelta morale.

 

Impegno politico e sociale

Dopo la Seconda guerra mondiale, Sartre divenne intellettuale impegnato, difendendo cause politiche e sociali. Si schierò:

  • contro il colonialismo francese (sostenne l’indipendenza dell’Algeria),

  • contro la guerra del Vietnam,

  • a favore del marxismo, ma mantenendo un certo spirito critico.

Nel 1964 rifiutò il Premio Nobel per la Letteratura, affermando di non voler essere “istituzionalizzato”.

Fu anche fondatore della rivista Les Temps Modernes, un punto di riferimento del pensiero di sinistra in Francia.

 

Morte e eredità

Sartre morì a Parigi il 15 aprile 1980. Il suo funerale attirò migliaia di persone: è stato uno degli intellettuali più influenti del XX secolo, simbolo del pensiero libero, critico e impegnato.


Sartre afferma che:

1. le cose sono "essere in sé"

  • prive di coscienza
  • opache a se stesse
  • semplicemente presenti
  • caratterizzate dalla determinatezza

2. la coscienza è "essere per sé"

  • fonte del significato delle cose
  • autotrasparente
  • caratterizzata dalla libertà
  • coincide con il nulla → è possibilità di annullare e trascendere i dati di fatto

 

Inoltre sostiene che:

1. l'uomo è condannato alla libertà

  • non sceglie la propria esistenza
  • prova disperazione e angoscia per il peso della responsabilità

2. il conflitto tra gli esseri umani è inevitabile

  • ognuno tende a oggettivare l'altro
  • l'uomo prova vergogna quando è reso oggetto dello sguardo altri
  • infatti lo espropria della sogettività e minaccia la sua libertà

 

Infine Sartre opera una sintesi tra esistenzialismo e marxismo:

Secondo lui la storia dipende dalle liberi azioni e dalle libere scelte degli individui, i quali possono opporsi alla società borghese che serializza le persone

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